Molti di noi non rinunciano all’abbronzatura tutto l’anno. Qualcuno raggiungendo posti esotici, altri accontentandosi di un lettino abbronzante in un centro estetico. Quali i rischi per la nostra pelle?
Al tempo degli antichi Greci, il cosmetico più diffuso tra le classi sociali agiate era la cosiddetta biacca, una pasta bianca a base di carbonato di piombo, che rendeva la pelle liscia e pallida. Anche nel Medioevo erano diffusi prodotti simili, che conferivano all’incarnato un caratteristico colore cereo: questo per distinguere gerarchicamente le persone più ricche, che potevano permettersi di vivere senza esporre la pelle al sole, dalle fasce sociali più povere che svolgevano mansioni all’aria aperta. Non siamo più né nell’antica Grecia né nel Medioevo, e da allora i tempi sono molto cambiati, anche in tema di moda: oggi, i canoni estetici dell’individuo sano prevedono anche una carnagione abbronzata, o almeno rosea. Da qui la tendenza a esporsi al sole (in maniera più o meno sana e controllata), e lo sviluppo di tecnologie che facilitino l’abbronzatura, tra cui i diffusissimi lettini abbronzanti. Ma come funzionano e cosa sappiamo sui loro effetti a lungo termine sulla pelle?
Come ci abbronziamo: luce solare e lettini abbronzanti
La luce del sole è composta da uno spettro di radiazioni diverse, che attraversano la cute a profondità variabile, provocando reazioni differenti. La luce ultravioletta (UV), invisibile all’occhio umano, è quella che esercita gli effetti maggiori: essa penetra all’interno delle cellule e può modificarne il DNA, portando alla formazione di tumori delle pelle (tra cui il più pericoloso: il melanoma). L’abbronzatura che tanto bramiamo non è altro che una forma di difesa della pelle nei confronti dei raggi UV: alcune cellule specializzate chiamate melanociti producono una sostanza scura, detta melanina, che assorbe l’energia della luce ultravioletta impedendole di penetrare in profondità e danneggiare altre cellule. Di per sé, in effetti, l’abbronzatura non apporta alcun beneficio per la salute: è un’arma di difesa della pelle, cui tendiamo oggi a dare anche un valore estetico.
Il rischio di melanoma
Il melanoma (ne parleremo presto in modo dedicato e sistematico su Medical Facts) è un tumore della pelle in continuo aumento a livello mondiale, con un’incidenza allarmante (si stima che negli Usa 1 persona su 50 lo svilupperà ad un certo punto della vita), e un alto tasso di mortalità (rappresenta la sesta causa di morte per tumore). Colpisce prevalentemente donne al di sotto dei 40 anni, anche se virtualmente può svilupparsi a qualsiasi età. Il principale fattore di rischio per lo sviluppo del melanoma è la luce solare e specificamente i raggi ultravioletti: questa associazione pericolosa è talmente nota che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito i raggi UV un “carcinogeno di classe 1”, ovvero la classe più alta tra le sostanze in grado di provocare tumori. I raggi ultravioletti solari si distinguono però da quelli artificiali, come quelli utilizzati nei lettini abbronzanti: questi ultimi, infatti, possono esporre la pelle a radiazioni UV con intensità fino a 10 volte superiore rispetto alla luce naturale.
La notizia rassicurante è che, negli anni, l’utilizzo dei lettini abbronzanti è andato progressivamente riducendosi; questo è vero soprattutto per le donne, mentre la tendenza rimane più o meno stabile tra gli uomini ed è purtroppo in incremento tra i più giovani (nonostante in Germania sia stato introdotto nel 2009 un divieto all’utilizzo di lettini abbronzanti per i minorenni).
Ancora meglio, sono sempre meno le persone che ricorrono a questa tecnica a scopo estetico, mentre sono in aumento quelle che la utilizzano sotto raccomandazione medica (per esempio per aumentare i livelli di vitamina D o per curare malattie della pelle come la psoriasi). La cattive notizia, invece, è che sempre meno individui sono consapevoli dei danni legati a questa pratica, come l’invecchiamento precoce della pelle e il rischio di tumori.
Come se le evidenze non bastassero, un recente studio pubblicato su Journal of the American Academy of Dermatology ha studiato l’associazione tra l’utilizzo di lettini abbronzanti e il rischio di sviluppare melanoma. Le analisi hanno rivelato che chi fa uso di questo presidio rischia di sviluppare un melanoma in età più giovane rispetto a chi lo contrae in seguito all’esposizione alla sola luce solare; inoltre, chi utilizza i lettini abbronzanti rischia di sviluppare più di un melanoma, e in tempi più brevi rispetto a chi non ne fa uso.
Insomma, l’abbronzatura non è una faccenda da nulla: l’esposizione ai raggi solari può apportare molti benefici al nostro organismo, ma va fatta con coscienza e seguendo le raccomandazioni delle società di dermatologia. Per quanto riguarda l’uso dei lettini abbronzanti, invece, sono ormai troppe le evidenze che ne certificano i rischi. Per proteggerci dal rischio di melanoma e di altri tumori della pelle le parole d’ordine sono, ancora una volta, informazione e prevenzione. Citando le parole del generale e filosofo cinese Sun Tzu: «Se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura»